mercoledì 15 maggio 2013

Pink Floyd - Wish you were here



Wish You Were Here (in italianoVorrei che tu fossi qui) è il secondo album dei Pink Floyd ad usare una tematica concettuale scritta interamente da Waters ed evoca il suo sentimento nel momento in cui la fraternità tra i membri della band, che si era fatta sentire in precedenza, era venuta a mancare.
La foto sulla copertina è stata presa da Storm Thorgerson che aveva accompagnato la band in tour nel 1974, ed aveva pensato seriamente al significato dei testi, infine decidendo che le canzoni riguardavano in generale "l'insoddisfazione della presenza o meglio assenza " 
Il concetto dietro le canzoni " Welcome to the Machine "e" Have a Cigar " gli suggerì l'uso di una stretta di mano (un gesto spesso vuoto). 

L'Immagine della copertina dell'album è ispirata dall'idea che le persone tendono a nascondere i loro veri sentimenti, per paura di "bruciarsi" e, quindi, due uomini d'affari sono stati raffigurati che si stringono la mano, uno in fiamme. 
"Scottarsi" era anche una frase comune nel settore della musica, utilizzata spesso da artisti ai quali venivano negate le royalties.

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Due stuntmen sono stati utilizzati  nella foto Ronnie Rondell Danny Rogers .  
Rondell indossava una tuta ignifuga coperto da un vestito d' affari. La sua testa era protetta da un cappuccio, sotto la parrucca. Inizialmente il vento soffiava nella direzione sbagliata, e le fiamme arrivavano sulla faccia a Rondell, bruciandogli i baffi
I due stuntmen cambiarono la posizione.

La fotografia è stata scattata presso i Warner Bros studios a Burbank in California.














La paura di aprirsi all’ altro e di rimanere scottato è la spiegazione dell’uomo che brucia in copertina, ulteriore accenno alla difficoltà dei rapporti interpersonali, che in quegli anni cominciavano a diventare pesanti all’ interno della band. 
I Pink Floyd dopo aver ripreso il concetto della stretta di mano anche sul tondino del vinile, anche se quest’ultima avviene tra due arti robotici, decisero di ampliare il tema con altri scatti, come quello sul retro copertina che vede un uomo d’affari in mezzo ad un deserto mentre offre al pubblico una copia del disco. L’effetto inquietante è dato dal fatto che l’uomo non possiede né la faccia né il corpo, è un non-uomo in pratica, riferimento alla canzoneHave a cigar”. Se il deserto simbolizza, fra i quattro elementi, la terra, l’uomo che brucia rappresenta, invece, il fuoco. 

Le restanti altre due fotografie completano questo quadro: l’uomo che si tuffa utilizza una posizione yoga per restare immobile su una piattaforma immersa nel lago e simbolizza, ovviamente, l’acqua. Mentre l’ultimo elemento, il vento, muove il velo rosso e le foglie degli alberi raffigurati nella foto sulla busta interna dell’album dietro cui si intravede la figura di una donna misteriosa. Nelle successive edizioni di Wish you were here, per amplificare il concetto di lontananza, la copertina fu addirittura avvolta in una busta di plastica nera, creando un senso di anonimato e freddezza, che è l’ideale complemento visivo di un disco alienante.

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